lunedì 28 marzo 2011

gatto siamese

Il siamese sbarcò in Europa per la prima volta nel 1871 al Cat Show di Londra, nel 1880 il re del Siam regalò due coppie di siamesi a Owen Gould, console inglese a Bangkok, che ne fece mostra a Londra. Nel 1890 raggiunsero anche l'America dove ebbero enorme successo tanto che agli inizi del novecento la razza era tra le più amate. Inghilterra e Thailandia sono rimaste però per tanto tempo le due patrie di maggior selezione e diffusione del siamese, con il tempo utilizzato per ibridare moltissime altre razze. Per un lungo periodo infatti il suo successo fu oscurato da razze che vedevano nel siamese la loro nascita (quelle ad occhi azzurri). Negli Anni Sessanta, la voglia di rinnovamento toccò anche questa razza, che venne modificata ed estremizzata: nacque così il Siamese attuale.

gatto persiano


Il gatto persiano è stato selezionato da circa un centinaio di anni dall'uomo ed è considerato una fra le più belle e pregiate razze, tanto che vengono appositamente organizzati concorsi di bellezza ed esposizioni. È un gatto domestico per antonomasia.
Originario dell'Asia minore, i primi esemplari furono portati in Europa nel 1626 da Pietro della Valle. Alla razza fu dato il nome di gatto d'angora o anche, stranamente, gatto francese. Quando poi, successivamente, dall'Iran venne importata una varietà di gatti più piccoli e tarchiati e col pelo lungo, venne creata la razza persiana.
Questo tipo di gatto - ora esclusivamente d'appartamento - era molto apprezzato nell'Epoca vittoriana: si sa che la Regina Vittoria ne possedeva bellissimi esemplari di colore blu.
Molti sono gli allevamenti di questa specie. Il lungo e fluente pelo è il suo fascino e la sua bellezza, la colorazione del suo manto consta di circa duecento combinazioni di colori: fra le più diffuse, quelle a colori solidi (bianco, nero, blu, chocolate, lilac, rosso e crema), e, per il tipo tortie, tonalità a squama di tartaruga di colore nero o blu-crema, ma anche chocolate olilac.
Il suo corpo, dal portamento aristocratico e flemmatico, è sodo e massiccio; ha le zampe corte e tozze e i piedi arrotondati e larghi. Il suo muso è arrotondato e si presenta schiacciato, col naso infossato e con grandi occhi tondi molto colorati ed espressivi, le cui tonalità variano dall'arancio all'azzurro, al nero al verde, al blu, con qualche eccezione per alcuni che possono avere un occhio arancio e uno blu. Ha orecchie piccole.
Dotati di carattere docile e pacifico, i gatti persiani sono molto affettuosi e particolarmente adatti alla compagnia. Non necessitano di grandi spazi in quanto passano la maggior parte del giorno spostandosi flemmaticamente da una stanza all'altra dormendo su ogni divano o poltrona di casa.
Il gatto persiano richiede molta cura per via del suo lungo pelo: infatti va pettinato tutti i giorni e i suoi occhi puliti giornalmente per via della copiosa lacrimazione causata dalla conformazione del suo naso infossato che non gli permette lo scarico del muco.
Oltre al persiano "classico", ne esistono altre due varianti: l'himalayano, dalla colorazione "pointed" (simile al siamese) e l' Exotic Shorthair dal pelo corto, ma con le stesse caratteristiche e colorazioni, ed un carattere più vivace.

gatti


Il gatto cominciò a vivere con l'uomo in Egitto, circa 6000 anni fa. Resti di piccoli felini sono stati trovati anche in siti più antichi, a partire da 9.000 anni fa, in Mesopotamia, in Anatolia sud occidentale e Giordania. Non è possibile però capire se si trattava di animali domestici o piuttosto degli avanzi di un pasto a base di felino o di una battuta di caccia per la morbida pelliccia
Quando i piccoli felini vennero addomesticati, la dea dalla testa di leone Bastet venne rappresentata come un piccolo gatto o come una donna dalla testa di gatto. Il culto della dea e del piccolo felino crebbe quando Bubastis, città dedicata a Bastet, divenne capitale del regno.